Il trattamento avviene introducendo delle quantità adeguate di ozono nell’ambiente che si vuole sanificare.
Tutta il procedimento è seguito da personale altamente specializzato (tecnico operatore).
Le fasi del trattamento sono:
1) predisposizione dell'ozonizzatore nell’ambiente da trattare (è necessario, per il funzionamento delle apparecchiature, avvalersi dell’energia elettrica messa a disposizione dal committente,);
2) avvio del trattamento con durata minima del trattamento definita dal tecnico operatore secondo il volume e le condizioni specifiche dell’ambiente da trattare [nota: l’ambiente risulterà inaccessibile nel corso del trattamento];
3) al termine del trattamento l’ambiente risulterà inutilizzabile per un tempo limitato secondo le indicazioni fornite dal tecnico operatore (da 4 ore a 24 h a seconda delle situazioni ambientali, dei volumi trattati, delle condizioni specifiche valutate sul posto).
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Il noleggio viene effettuato nelle Province di Teramo e Pescara
L’ozono (dal greco ozein, odore) è una molecola costituita da 3 atomi di ossigeno (O3).
L’ozono è presente in natura come un gas blu dall’odore acre pungente e la sua concentrazione nell’atmosfera è di circa 0,04 ppm (1 ppm ~ 2 mg/m3). Tale gas si forma naturalmente nella stratosfera e in particolare nell’ozonosfera, concentrandosi a circa 25 km al di sopra del livello del mare. La formazione d’ozono può avvenire anche industrialmente attraverso gli ozonizzatori, particolari strumenti che lo generano da una corrente gassosa ricca di ossigeno, cui viene apportata energia in forma elettrica, elettrochimica o fotochimica.
L’ozono è un gas solubile in soluzione acquosa (~ 13 volte più dell’O2 a 0-30°C) con una solubilità inversamente proporzionale alla temperatura ed al pH. Allo stato gassoso, la decomposizione è meno influenzata dalla temperatura; a 20°C, l’ozono possiede un’emivita di circa 20 minuti (Kim et al., 1999).
L’ozono è una molecola caratterizzata da un alto potenziale ossidativo (potenziale redox di +2.07 V). Il forte potere ossidante dell’ozono consente al gas di ossidare ed inattivare numerosi composti organici (fenoli, benzene, trialometani, pesticidi) ed inorganici (cianuri, solfiti, nitriti). L’ozono, inoltre, è in grado di ossidare il ferro, il manganese ed altri minerali, che soprattutto se complessati, possono essere molto difficili da rimuovere. A livello cellulare, anche i principali effetti tossici dell’ozono sono riconducibili al suo potere ossidativo e quindi alla capacità di ossidare e perossidare le biomolecole, sia direttamente che indirettamente (Khadre et al., 2001).
L’azione ossidante esplicata dall’ozono ha fatto sì che sin dalla sua scoperta fosse utilizzato come agente battericida, fungicida e inattivante dei virus (Tabella 2). Esso è stato utilizzato inizialmente come agente disinfettante nella produzione di acqua potabile, in Francia dal 1906 ed in Germania dal 1972. La scelta dell’ozono fu basata sul fatto che esso è più efficace di altri disinfettanti verso un più ampio spettro di microorganismi.
I diversi batteri mostrano una sensibilità variabile all'ozono: i Gram-negativi sono meno sensibili dei Gram-positivi, i batteri sporigeni si dimostrano più resistenti dei non sporigeni (Kim et al., 1999). Poiché il meccanismo con cui agisce l’ozono è la perossidazione lipidica, la causa della differente sensibilità sarebbe imputabile alla differente composizione lipidica della parete batterica (Khadre et al., 2001; Khadre and Yousef, 2001; Hoff, 1986).
L'inattivazione dei virus è stata finora meno studiata di quella dei batteri; è comunque noto che anch'essa avviene rapidamente in seguito ad ozonizzazione, anche se richiede una somministrazione di gas a concentrazioni superiori rispetto a quella necessaria per i batteri (Kim et al., 1999). Si è osservato, infatti, che le curve di inattivazione mostrano un rapido abbattimento delle colture fino al 99%; il restante 1% richiede un tempo maggiore per la totale inattivazione. Vari studi effettuati sulla sensibilità dei virus all'ozono hanno dimostrato che i virus provvisti di membrana sono nettamente più sensibili di quelli che ne sono sprovvisti.
Il meccanismo di azione dell'ozono sui virus non è sicuramente quello di una distruzione, come nel caso dei batteri, ma di un’inattivazione; l'azione dell'ozono consisterebbe in un’ossidazione, e conseguente inattivazione, dei recettori virali specifici utilizzati per la creazione del legame con la parete della cellula da invadere. Verrebbe così bloccato il meccanismo di riproduzione virale a livello della sua prima fase: l’invasione cellulare.
Nella Tabella in alto sono riportati i tempi indicativi per l’eliminazione di alcuni agenti patogeni.
[Quanto precede è tratto dal Parere del 27.10.2010 CNSA al Ministero della Salute]
Il Ministero della Sanità con protocollo del 31 luglio 1996 n°24482, ha riconosciuto l'utilizzo dell'ozono nel trattamento dell'aria e dell'acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari. Può essere utilizzato sotto forma di gas per la disinfezione di ambienti, sia sotto forma di acqua ozonizzata per la disinfezione di superfici e materiali. Non lascia residui ed ha bassa emivita. Anche se non vi sono dati a supporto, considerando la forte azione ossidante, l’ozono può essere considerato attivo nei confronti di SARS-CoV-2.
[Quanto precede è tratto da “Buone prassi igieniche nei confronti di SARS-COV-2” del 27.03.2020
edito da A.N.I.D. Associazione Nazionale delle Imprese di Disinfestazione]
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